
La solista Fiona Zheng ritorna alla Carnegie Hall
Quest'autunno la Shen Yun Symphony Orchestra si esibirà alla Carnegie Hall e in altre sedi del Nord America ed anche in alcune delle sale da concerto più rinomate del Giappone e di Taiwan. L'orchestra presenterà un nuovo emozionante programma, ricco di originali composizioni, alternando alle melodie dell'antica Cina alcuni capolavori classici.
Il concerto di quest'anno vedrà il ritorno della violinista solista Fiona Zheng, che ha fatto il suo debutto alla Carnegie Hall lo scorso anno. Eseguirà la famosa Introduzione e Rondò Capriccioso di Camille Saint-Saëns.
Tra una prova e l'altra siamo riusciti a scambiare quattro chiacchiere in tranquillità con la modesta e virtuosa artista.
D: Partiamo dall'inizio. Quando hai iniziato a studiare violino, e perché?
FZ: All'età di tre anni avevo iniziato a suonare il pianoforte, ma non ero molto brava. Mio padre è un violinista e voleva che imparassi anch'io, così a cinque anni sono passata al violino. Mi sono trovata bene ed ho proseguito con quello strumento.
Fin da giovane mi ricordo che mi dicevano che la mia tecnica era molto avanzata. Penso anche che io abbia beneficiato molto della pratica del Falun Dafa sin dalla giovane età. Si tratta di un'antica pratica di meditazione basata sui principi di "Verità, Compassione e Tolleranza". Mi ha aiutata a chiarire la mente e a sbarazzarmi da pensieri fuorvianti. La pratica mi aiuta a concentrarmi e a rimanere in uno stato d'animo sereno mentre suonavo. Ho iniziato a praticare la Falun Dafa in terza elementare e ciò ha influenzato diversi aspetti della mia vita. I miei voti ad esempio sono divenuti molto soddisfacenti, e anche la mia abilità nel suonare il violino è davvero migliorata.
La gente di solito dice: "La pratica rende perfetti". Come artista penso che il legame che ci unisce all'attività che svolgiamo, non dipenda dagli sforzi che dedichi a esso. L'espressione "Talento donato da Dio", è in accordo con la mia convinzione che il talento sia un dono che ci viene donato dagli dei. Quando divieni capace di migliorare la tua moralità e quando elevi costantemente il tuo regno spirituale, il mestiere che svolgi migliorerà di conseguenza, proprio come se il divino ti stesse guidando.
D: Che cosa ti piace dell’esecuzione musicale?
FZ: Ho sempre percepito un legame speciale con la musica. Quando ero piccola, se mi sentivo triste a causa del tempo, l’ascolto della musica mi faceva sempre sentire meglio. Credo che la musica migliore non sia soltanto collegata alla tecnica e alla precisione; la musica migliore, per me, è in grado di comunicare i sentimenti di chi la esegue ed è in grado di toccare il cuore di chi l’ascolta. Così, se sei un musicista, il tuo cuore dev’essere ben aperto. E devi essere disposto a esporre i tuoi pensieri più intimi a un pubblico di migliaia di persone. Proprio per questo la sincerità, per me, è un fattore essenziale..

D: Il prossimo ottobre suonerai Zigeunerweisen di Sarasate. Qual è la tua interpretazione di questo pezzo classico?
FZ: Generalmente divido il pezzo in tre parti. Tante persone ritengono che la prima parte sia intensa, ma in essa io ci vedo maggiore impotenza e tristezza. La seconda parte ha invece ritmi più liberi e noto il passaggio verso uno stato d’animo differente. L’ultima parte, la sezione dell’allegro, per me è invece come una danza gioiosa e spensierata. A dire il vero, quando ero più giovane, Zigeunerweisen era il mio pezzo preferito, proprio perché apprezzavo la vivacità della terza parte. Adesso, invece, preferisco la seconda parte perché sento che riesce a riflettere meglio il mio “io” interiore. Di solito prima di suonare questo pezzo, m’immagino di suonarlo per qualcuno di molto vicino, come se suonassi per un caro amico.
A dire il vero, io ho una personalissima interpretazione di questo pezzo: mi ricorda le esperienze vissute in Cina. Quando avevo 3 anni, mia nonna aveva appena iniziato a praticare la Falun Dafa. Lei è stata la prima persona della nostra famiglia a diventare una praticante. Aveva molti disturbi, soffriva infatti di pressione alta e di infiammazioni alle anche. Ma, dopo aver iniziato a praticare, tutti questi acciacchi erano miracolosamente scomparsi. Naturalmente, tutti noi abbiamo assistito ai suoi miglioramenti e ben presto tutta la mia famiglia ha iniziato a praticare il Falun Gong.
Ma nel 1999, il Partito comunista cinese ha dato inizio ad uno stretto giro di vite a livello nazionale e ha dato il via alla persecuzione dei praticanti della Falun Dafa. Nel 2006, i poliziotti hanno fatto irruzione nella nostra casa, hanno confiscato tutti i libri sulla Falun Dafa, hanno arrestato mia madre e mia nonna. Entrambe sono morte, a soli 15 giorni di distanza l’una dall’altra, a causa delle torture subite per la persecuzione.
In seguito, io e mio padre abbiamo vissuto spostandoci costantemente – proprio come i nomadi che hanno ispirato il brano Zigeunerweisen di Sarasate – vagabondando sempre per scappare alla persecuzione. Avevo costantemente paura di venire arrestata, e non ho mai capito perché il regime comunista cinese ci stesse trattando in questo modo. C'è qualcosa di sbagliato nel credere nel principio di "verità, compassione e tolleranza"? Perché perseguitano persone innocenti?
Per fortuna, mi sono trasferita in America e da allora la mia vita è decisamente migliorata. Ma anche dopo essere venuta a vivere in una società libera, per i primi sei mesi, mi sentivo come se stessi ancora vivendo l'incubo della persecuzione. Ogni volta che vedevo passare una macchina della polizia, sentivo il mio cuore saltarmi in petto. Anche quando meditavo da sola nella mia stanza, chiudevo tutte le tende e non avevo mai osato fare gli esercizi della Falun Dafa all’aperto, ad esempio in un parco. È dovuto passare un anno e mezzo da quando ho iniziato a vivere negli Stati Uniti prima che cominciassi a lasciare aperte le tende di casa.
Così, dopo aver vissuto tutto questo, sento una connessione ancora più forte con questo brano.
D: L’Orchestra Sinfonica di Shen Yun esegue sia pezzi puramente classici che composizioni in stile cinese di Shen Yun. Quali credi siano le differenze tra questi brani?
FZ: Beh, è un po’ come le differenze che ci sono tra il balletto e la danza classica cinese. La danza classica cinese, trasmette emozioni umane con grande vivacità, rimanendo però delicata. Più o meno accade lo stesso con la musica tradizionale cinese. Nei nostri pezzi cinesi vedo un'emozione molto sottile e sfumata e trovo, invece, la musica occidentale più ricca e grandiosa. Però apprezzo parecchio entrambi gli stili.
D: Cosa puoi dirci sulle melodie cinesi di Shen Yun?
FZ: La cultura tradizionale cinese stava scomparendo lentamente, ma io credo che la musica ispirata dalle autentiche tradizioni cinesi, come quelle di Shen Yun, possa ancora risuonare davanti a qualsiasi pubblico. Anche se le nostre composizioni sono contemporanee, danno alla gente un senso di vicinanza alla Cina antica. Per me, la musica evoca il primo pensiero Buddista e Taoista e la fede degli antichi nel divino – è una sensazione davvero sacra.
D: Come ci si sente ad avere l’opportunità di eseguire un assolo alla Carnegie Hall?
FZ: Ovviamente esibirsi alla Carnegie Hall può suscitare molta pressione per un musicista. Ma ad essere onesti, non credo sia importante dove ci si esibisca o persino per chi si suoni. Che tu sia alla Carnegie Hall, o tra amici e parenti, la cosa più importante è creare un legame con il pubblico. Quel processo di condivisione della compassione, che è nel proprio cuore, è ciò che trovo più appagante.
D: Sei mai stata nervosa sul palco?
FZ: Oh certo, in realtà sono molto nervosa! È così – di solito sono la più nervosa, da quando esco da dietro le quinte e cammino verso la parte anteriore dell’orchestra, fino a quando suono la prima nota. Una volta suonata però la prima nota, inizio a concentrarmi sulla musica, smetto di preoccuparmi e mi concentro solamente sul condividere ciò che il mio cuore intende trasmettere.
Durante l’esibizione, cerco sempre di rimanere tranquilla. In passato, se ero in procinto di salire sul palco, sentivo forte il bisogno di esercitarmi come una forsennata, cercando di mantenermi nel mio stato ottimale. Ma adesso cerco di calmarmi, e medito sempre, prima di iniziare a esibirmi. Questo mi aiuta molto di più rispetto alle prove e agli esercizi last minute: la meditazione rende infatti la mia musica più potente e posso sentire l'energia scorrere da ogni nota.
D: Che consiglio daresti ai giovani e agli aspiranti musicisti?
FZ: Un insegnante una volta mi ha detto: “Non pensare a nient’altro – semplicemente cerca di fare del tuo meglio e tutto andrà bene”. Il punto è quello di concentrarsi soltanto sul suonare con tutto il cuore e non preoccuparsi di nient’altro. Mantenere la serietà del principiante e lavorare sempre duramente per migliorare, non importa da quanto tempo si suoni.
D: Che cosa ci possiamo aspettare dal programma di quest’anno?
FZ: Per i pezzi occidentali abbiamo selezionato delle opere davvero semplici, di facile comprensione anche per chi non è appassionato di musica. Questo vale anche per i nostri pezzi ispirati alla Cina; proprio come la Città Proibita a Pechino, questi pezzi hanno un’aria imponente e maestosa ma ti arrivano in maniera diretta. Credo che lo troverete uno spettacolo davvero piacevole e diverso da qualsiasi altro concerto a cui abbiate mai assistito.
D: C'è qualcos'altro che vorresti aggiungere?
FZ: Sì, vorrei aggiungere che in Shen Yun c’è qualcosa di intangibile che penso gli spettatori possano avvertire durante il concerto. La maggior parte dei musicisti di Shen Yun pratica la Falun Dafa. E quindi, come gruppo, aspiriamo a migliorare noi stessi, seguendo i principi della pratica di "verità, compassione e tolleranza". Attraverso l'esecuzione musicale vogliamo diffondere un messaggio di speranza e di compassione, e sono convinta che il nostro pubblico lo riuscirà pienamente a percepire.