Un segno dall'alto
La mia esperienza più memorabile questa settimana al Kennedy Center Opera House è stata lavorare con Nita, un traduttore del linguaggio dei segni per non udenti. È stata veramente un'esperienza di umiltà, perchè mi ha dato l'occasione di ascoltare non con le mie facoltà fisiche, ma con uno strumento innato che ispira l'introspezione morale—il cuore.
«Ogni volta che attraverso questa sala, sento un senso di tranquilla grandezza che presiede sulle bandiere» |
Come disse Lao Zi: «Coloro che sanno non parlano, coloro che parlano non sanno». Sembra fin troppo spesso che ci scambiamo luoghi comuni banali e parole vuote e non sincere per portare avanti le banalità della nostra vita. Se ci prendiamo il tempo per fermarci un attimo e ascoltare la voce delle nostre anime (potrebbero essere necessari dei tappi per le orecchie), potremmo sorprenderci di quanto possiamo imparare da noi stessi e semplicemente osservando il mondo attorno a noi. Quando mi sono fermata un attimo a riflettere, ho compreso che la vita è tanto più semplice senza il disordine del rumore di fondo che permea i nostri ambienti moderni.
Ecco perché ogni volta che salgo sul palcoscenico, cerco di rimuovere le impurità, per essere sicura di parlare dal mio cuore. E credo che il pubblico possa sentirlo, perché quando si pensa davvero ciò che si dice, la gente ci considererà molto di più che una persona con i piedi per terra. Questo è soprattutto il caso del nostro spettacolo, che presenta 5.000 anni di cultura tradizionale cinese: dobbiamo veramente incarnare la virtù, così come integrità e modestia per essere capaci di presentare il suo significato interiore e profondo.
Nita mi ha insegnato come dire il mio nome con il linguaggio dei segni e ad esprimere qualche saluto. Sono rimasta impressionata dalla sua capacità di leggere le labbra—poteva capire quasi tutto ciò che dicevo, persino mentre eravamo a rosicchiare costolette di agnello. Ho imparato anche da Nita che il linguaggio dei segni è unico per ciascuna cultura, e che anche qui ci sono dei dialetti. Ha fatto un fantastico lavoro e i suoi movimenti erano naturali e posati, proprio come quelli dei ballerini.
Altre cose degne di nota questa settimana sono una intervista con la CNN International e un ricevimento per i VIP dopo lo spettacolo di mercoledì, dove abbiamo incontrato molti nostri ammiratori—alcuni si erano già organizzati per vedere i nostri spettacoli futuri.
Kelly Wen
Presentatrice con la New York Company di Shen Yun
30 Agosto 2010