Cinese classico 101 (Parte 3)
In questo articolo, desidero mostrare la bellezza nascosta del cinese classico.
Recentemente ho letto il "Memoriale sulla torre Yueyang", scritto dallo statista e filosofo Fan Zhongyan (989 - 1052 d.C.) della dinastia Song.
La prima volta che ho sentito leggere questo testo ad alta voce, ho pensato che fosse teatrale, esagerato e ostentato. Dopo aver studiato il testo tuttavia, ho compreso il significato e sviluppato un apprezzamento per l'elegante vocabolario e il fraseggio. Ora penso che questo sia un riflesso accurato di quanto sia potente questo opera di letteratura.
"Memoriale sulla torre di Yueyang" è stato scritto da Fan Zhongyan per un amico, un governatore che stava ricostruendo la torre in questione. Per inciso, anche se questo articolo descrive con immagini vivide la torre e i suoi dintorni, Fan non era affatto vicino alla torre quando l'ha scritto. Infatti, gli fu inviato solo un dipinto che la raffigurava, insieme alla richiesta del suo amico. L'ha scritto interamente con la sua immaginazione.
E penso che questo sia l'elemento più potente del cinese classico: come l'immaginazione dell'autore e le idee del lettore si fondono insieme. Il cinese classico sottintende le cose in modo sottile, confidando nella capacità del lettore di interpretare le parole in modo flessibile, senza un'abbondanza di spiegazioni.
Al giorno d'oggi, molti cinesi vedono il cinese classico come arcaico, troppo complesso e opaco. Si lamentano che per capire il cinese classico sia necessario un ampio lessico e una vasta conoscenza dei testi antichi e dei riferimenti storici.
Ma penso che questa sia una buona cosa. Per me, una lingua che presuppone che si abbia un certo livello di conoscenza va a beneficio della società. La tendenza moderna della messaggistica istantanea, dei tweet, degli sms e degli hashtag serve solo a trasformare la scrittura quotidiana in una pigra stenografia di g2g, lol, sup, #senzasenso. Per comunicare rapidamente le idee, va benissimo. Penso tuttavia che non ci sia niente di male nell'avere un modo più complesso di esprimersi, mostrare raffinatezza e realizzare i nostri pensieri.
Ammetto che il cinese moderno è più accessibile, più facile da analizzare e molto più semplice da scrivere. Ma il modo semplice non è necessariamente il migliore.
Pensa al tuo romanzo preferito, quello che adoravi da bambino, quello in cui tutti i personaggi sembravano prendere vita dalla pagina, quello in cui ogni scena era saldamente impressa nella tua immaginazione...
...E poi è diventato un film, con attori dall'aspetto completamente diverso da quello che avevi immaginato, in scene completamente diverse da quelle che avevi sognato, in un mondo irriconoscibile rispetto a quello che ti eri dipinto. Il film è facile; non serve leggere, non serve pensare, basta sedersi, rilassarsi, godersi il film.
Ma con un film, non c'è spazio per vedere diversamente. Per immaginare in modo diverso. Per sognare in modo diverso.
Il potere del cinese classico non sta solo in ciò che è scritto, ma anche in ciò che non è scritto, ciò che non è esplicitamente spiegato. Il potere del cinese classico sta in ciò che ti lascia da pensare.
Jeff Shao
scrittore freelance