A cosa serve il presentatore
L’ultima nota del numero di apertura risuona nel teatro. Migliaia di occhi fissano il palco mentre il sipario cala su una magnifica scena. Il pubblico applaude entusiasta e aspetta con trepidazione il prossimo momento in cui rimarrà incantato.
A questo punto due persone appaiono sul palco e iniziano a parlare.
Credo che questo momento rappresenti una sorpresa per la maggioranza delle persone che assistono a Shen Yun per la prima volta, alle quali non è chiaro che lo spettacolo è condotto da due presentatori. Il nostro ruolo è quello di fare una breve apparizione sul palco per introdurre ogni episodio e poi uscire di scena lasciando che i veri artisti (i ballerini e i musicisti) entrino in azione.
Ma questo lavoro implica molti più aspetti di quelli che ci si potrebbe immaginare. Dopo un anno in tour come presentatore di Shen Yun, ho capito i tre motivi principali per cui nell’ambito dell’esperienza di Shen Yun è indispensabile che vi sia qualcuno a presentare.
1 – Un tratto di unione per il pubblico
Permettetemi di raccontare questa mia esperienza personale da un tour.
Siamo a Newport Beach, in California, ed è un assolata giornata di primavera. Arrivano due pullman granturismo dalle decorazioni brillanti, dai quali esce un folto gruppo di giovani asiatici atletici, tutti con indosso lo stesso abito. Tutti insieme, vanno verso il molo di Newport Beach per fare una foto di gruppo. Poi si sparpagliano e vanno a godersi il sole e l’aria di mare.
Alcune persone del posto si girano a guardare, chiedendosi sommessamente: chi è questa gente? Di che gruppo fa parte? Sono tutti asiatici? Sono turisti? Eccetera.
Sapete come faccio a sapere che si stanno chiedendo tutto questo? Perché quando la curiosità spinge le persone a trovare risposta a queste domande, di solito vengono a chiedere a me.
In Occidente, è raro che un viso dai tratti europei spicchi fra gli altri ma, essendo un presentatore professionista in tour con una compagnia di danza tradizionale cinese come Shen Yun, spesso servo da ambasciatore, che mi trovi o meno sul palco.
A dire la verità mi fa piacere che la gente venga a chiedermi del nostro gruppo: sia quando mi trovo sul palco a presentare la danza classica cinese, sia quando spiego chi siamo alle persone che incrociamo per strada, vedo che tutti sono molto interessati a sapere di Shen Yun e della sua missione di riportare in vita la cultura tradizionale.
Questo mi ricorda anche per quale motivo ho voluto diventare presentatore: per fare da ponte fra due diverse culture, fra diversi individui e diversi punti di vista. Ma anche per lavorare per incoraggiare a vivere con apprezzamento ed entusiasmo i caratteri umani che tutti condividiamo, e per rendere accessibile a chiunque l’esperienza di arricchimento culturale sotto forma di spettacolo.
2- Dare ai ballerini il tempo di cambiarsi
Questo è del tutto ovvio, anche se pochi sembra che ci pensino. In breve: qualcuno deve portare avanti lo spettacolo il tempo sufficiente affinché i ballerini si preparino per il pezzo successivo. Nonostante questi ballerini siano velocissimi – al punto che possono trasformarsi da guerriero a Budda a mongolo nel giro di secondi – per quanto breve, è comunque un tempo da riempire?
Perciò, quando prepariamo il discorso introduttivo di ogni episodio, dobbiamo tenere conto sia di quello che il pubblico ha bisogno di sapere che del tempo necessario ai ballerini. Come ogni altra cosa nello spettacolo, è questione di esperienza e di saper far combaciare perfettamente tutti i pezzi insieme.
Ovviamente fare il presentatore richiede molto più che “far passare il tempo”, ma senza aver gettato bene le basi tutto il resto è impossibile.
3 – Dare il passo a tutto l’insieme
Siamo onesti: a chi non è mai successo di essere all’opera, al teatro o a un balletto e appisolarsi senza accorgersi?
Nemmeno a me! Ma se qualcuno fosse preoccupato che questo possa accadere durante uno spettacolo di Shen Yun, non è davvero il caso.
Noi suddividiamo lo spettacolo in brevi pezzi di danza, canto e musica. Il ritmo è rapido ma il pubblico riesce a comprendere ognuna delle parti. Il tutto mentre il presentatore fa da guida in questo viaggio, fornendo le informazioni di base necessarie per apprezzare a pieno questa esperienza.
Il risultato finale è un’esperienza complessiva senza soluzione di continuità, che cattura e porta in un altro mondo, dove convivono esseri umani e divini, pieno di bellezza e di magia e dove prevale sempre il bene.
John Perry
Il maestro di cerimonia