Intervista ai musicisti di Taiwan in tour a Formosa
ANTEPRIME DELL’ORCHESTRA SINFONICA DI SHEN YUN IN GIAPPONE E TAIWAN
Questo mese l’Orchestra Sinfonica di Shen Yun farà la sua prima apparizione nelle sale da concerto dell'Asia orientale. Si tratta della quinta stagione per l’Orchestra Sinfonica ma è la prima volta che ha l’occasione di viaggiare all'estero.
La stagione prenderà il via il 15 settembre con due concerti a Tokyo, in Giappone, per poi proseguire con sedici concerti in dodici città di Taiwan. Il mese prossimo Shen Yun ritornerà nei luoghi familiari degli Stati Uniti esibendosi al Carnegie Hall di New York per poi proseguire a Boston, Toronto, Washington e Chicago.
Gli artisti di Shen Yun provengono da tutto il mondo e diversi sono di Taiwan; per loro quest'anno sarà come ritornare a casa. Alla vigilia della prima esibizione l'atmosfera durante le prove è densa di attese. In quest’occasione abbiamo chiacchierato con alcuni musicisti provenienti dall'isola a forma di “patata dolce” anche nota come Isola di Formosa.
I-Chen Huang, primo violoncello, ha iniziato i suoi studi musicali a Taiwan prima di entrare in un conservatorio di musica in Francia. Anche Hui-Chih Tsai, al violino, ha studiato all'estero, a Parigi, dopo l’insegnamento ricevuto a Taiwan. Chia-Jung Lee, flautista principale, ha proseguito gli studi universitari negli Stati Uniti prima di entrare nella compagnia di Shen Yun. Miao-Tzu Chiu, proveniente da Taipei, suona la tradizionale pipa cinese. Ecco cosa ci hanno raccontato.
D: Vi siete esibiti a Taiwan mentre accompagnavate lo spettacolo di danza di Shen Yun. Com’è stato ricevuto lì Shen Yun?
Tsai: È stato un grande successo che mi ha dato molta fiducia. Gli abitanti di Taiwan sono molto esigenti in fatto di cultura cinese, dopo tutto è la loro cultura! Le aspettative sono quindi più elevate, il che rende ancora più interessante esibirsi lì.
Huang: Penso che sia importante per Shen Yun condividere con la gente di Taiwan la nostra missione di far rivivere le tradizioni; dopo tutto queste persone hanno storicamente svolto il ruolo di preservare le tradizioni cinesi.
A metà del secolo scorso, quando la Cina era nella fase turbolenta della rivoluzione comunista, molti cinesi sono fuggiti per recarsi nella vicina isola di Taiwan. I manufatti che hanno portato con sé insieme alle loro antiche tradizioni sono sopravvissute, mentre gran parte della cultura tradizionale della Cina continentale è stata deliberatamente distrutta dai comunisti, soprattutto durante la rivoluzione culturale degli anni '60 e '70. Ancora oggi a Taiwan si scrive con i caratteri cinesi tradizionali, invece di quelli semplificati che vengono utilizzati in Cina continentale.
Penso che la gente di Taiwan abbia molto di cui essere orgogliosa, e sono contento di condividere con loro una parte della cultura cinese.
D: In che modo si può paragonare la musica di Shen Yun con la musica cinese già conosciuta dalle persone?
Huang: La musica tradizionale cinese ha una forte presenza a Taiwan ma detto questo i concerti di grandi dimensioni non sono possibili per le orchestre con strumenti cinesi. La nostra musica unisce la musica tradizionale cinese con gli strumenti occidentali che la maggior parte della gente associa con la musica classica, come quella di Brahms e Beethoven. È una musica inusuale per le persone e ci sono infinite possibilità da esplorare e scoprire.
Chiu: Io rimango sempre affascinato dalle raffinatezze che scaturiscono dall’unione di queste due tradizioni musicali. Ci sono tecniche di composizione classiche che utilizzano forti progressioni armoniche strutturate, ma i sapori e gli stili sono inconfondibilmente cinesi.
Le persone con un passato nell'Asia orientale riconosceranno immediatamente alcuni dei tratti fondamentali della nostra musica e rimarranno incantati dalle nuove idee. I miei preferiti sono le composizioni uniche; quest'anno abbiamo anche un abbinamento della pipa con la tromba!
D: Cos’altro caratterizza la musica di Shen Yun?
Lee: Essendo cresciuto a Taiwan, la mia prima esperienza di musica cinese l’ho ricevuta attraverso la musica cerimoniale che suonavano nel tempio vicino a casa mia. Non mi riferisco agli inni della chiesa o alla tranquilla musica per la meditazione ma al suono dei tamburi, dei cembali e altri strumenti dal timbro deciso. Con Shen Yun ho capito che è possibile selezionare le parti migliori di una cultura per integrarle con le tecniche prese in prestito da un'altra cultura, creando un effetto davvero sinergico.
Tsai: Shen Yun unisce i suoni dell’erhu, della pipa o degli strumenti a percussione cinesi con la colorita sinfonia occidentale, creando qualcosa di totalmente originale. È una musica che attrae tutte le persone del mondo, una cosa differente dalla musica cinese pura e diverso dal puro stile occidentale.
D: Ultima domanda. Cosa spera che il pubblico possa trarre dal concerto?
Huang: Spero di lasciare la sala con un più profondo apprezzamento della cultura tradizionale cinese.
Lee: Mi piacerebbe stimolare l'immaginazione della gente. Se saremo in grado di evocare anche solo due minuti di vera pace mentale, o magari una sensazione di ascesa ai cieli, allora sapremo di aver fatto il nostro lavoro!